Tutto parte dal ricordo di una lezione di scienze in cui la prof affronta in classe le qualità dei liquidi di stare assieme: la simpatia. Alla lezione di scienze si alternano aneddoti di vita vissuta, forme immaginate nello spazio scenico e pian piano la simpatia si alleggerisce di ogni pretesa dottrinale. Il parossismo del dovere e del compito lascia spazio gradualmente ad un dialogo che verticalizza ogni istante. La classe percepisce l’occasione di un’esperienza che, grazie alle relazioni tra le persone e gli eventi intorno, apre ad una visione nuova. Senza giudizio, la vita si fa materia.